La foto (di una fotografa inglese alla faccia della Brexit) pare (pare) destinata a diventare un simbolo dei giochi olimpici che si stanno svolgendo a Rio. Si tratta di una partita femminile di beach volley dove la federazione ha permesso alle atlete di presentarsi con il velo (e non solo). Il risultato lo vedete : da un lato una egiziana coperta dalla testa ai piedi contrapposta ad una tedesca in bikini direi piuttosto succinto. Nonostante gli evidenti distinguo mi sembra che in entrambi i casi siamo di fronte ad un uso distorto della figura femminile. Se la atleta egiziana obbedisce ad una religione medievale, quella tedesca è un discreto prototipo della donna occidentale che deve essere abbronzata e tonica. L'uso che viene fatto del corpo femminile nelle pubblicità occidentali è sotto gli occhi di tutti quando non vengono usate metafore ancora più sessiste (come la bocca a tutti i costi socchiusa). Allora sono sullo stesso piano queste due donne? Per alcuni (pochi) versi si, ma resta almeno una enorme differenza : la germanica è espressione di una cultura laica mentre l'egiziana è "investita" di un messaggio divino. Differenza ? Che la federazione mondiale di beach volley può ammettere che uno concorra vestito come gli pare ma credo che in Arabia Saudita (e non solo) non sia possibile la stessa cosa (anche se li di campi di beach volley potrebbe approntarne un miliardo). Quindi senza timore di essere considerato un seguace di Donald Trump, dico che sono per la laicità, sono per "dimenticare" certi precetti religiosi (che hanno ammorbato anche la nostra aria fino a pochi decenni fa).
Ps tanto per la cronaca la partita è stata vinta dalla atleta tedesca.... Un segno divino?
Nessun commento:
Posta un commento