Peccato, non avremo come premier Giuseppe Conte che si era auto definito l 'avvocato degli italiani. La frase poteva essere anche interpretata male visto che un avvocato ti serve quando hai fatto qualcosa ma propendo per la versione in cui sarebbe stato il difensore dei cittadini nei confronti della burocrazia. Peccato potevo sottoporgli il mio caso. Ho ricevuto un rimborso IRPEF con tanto di interessi dello 1%. Prima di questi giorni era pure un buon tasso. Comunque la comunicazione era una semplice lettera e allora? Allora ho tempo fino a novembre per la riscossione dopo di che l'oblio. E se mi trovavo nella zona di quei postini che non consegnano le lettere avrei perso il rimborso e fine della storia. Quando invece devi pagare tu ti arrivano le raccomandate che non sono esattamente la certezza assoluta ma almeno vi è un maggior riscontro (anche se ho pure avuto la mia cartella pazza). Ma andiamo oltre, arriviamo alla agognata riscossione. Mi trovavo a Menaggio e ho approfittato di un ufficio postale semi vuoto. Ahimè quando sono giunto davanti alla impiegata questa mi ha chiesto il mio codice Ateco. È una nuova codifica delle attività in vigore dal primo gennaio. Non ne sapevo nulla e a quel punto l'operazione non è andata a buon fine. Chiamo poi il mio commercialista (era sabato quindi non mi sembrava il caso) e anche lui si dimostra sorpreso quindi conveniamo di dichiararmi disoccupato. La mattina seguente mi presento armato di pazienza ad un ufficio postale vicino a casa. Prima sorpresa era semi vuoto ma il bello doveva ancora arrivare perché l'impiegata mi ha dato i soldi senza chiedere nulla (a parte i documenti ovvio). Ne abbiamo di strada da fare in Italia.
Nessun commento:
Posta un commento