martedì 8 maggio 2018

Plastica

Certamente credo che tutti abbiamo sentito parlare del "Great Pacific garbage patch" noto anche come "Pacific trash vortex" che sono comunque termini per indicare un enorme ammasso di plastica galleggiante nell'oceano Pacifico (ma non si creda che il problema sia limitato a quella area solamente). Con la chiusura delle frontiere cinesi alla plastica europea noi del vecchio continente ci siamo trovati di fronte a un problema parecchio serio anche se sembra che lo stiamo gestendo meglio di quanto ci si poteva aspettare ma la strada è lunga in quanto la plastica è uno dei "pilastri" del sistema consumistico. Ho trovato questo articolo (vedi) che affronta bene l'argomento ma ci sono due punti su cui vale la pena soffermarci. Il primo è davvero quasi beffardo perché mostra una vera assurdità del nostro sistema : molti degli oggetti usa e getta sono imballati con materiali fatti per durare secoli ! Chiamarlo un eufemismo è poco. L'altro punto è sui famigerati sacchetti bio usati nei supermercati che da inizio anno sono a pagamento. Ora ritengo un prezzo davvero modesto per la salvaguardia del pianeta ma quello che giustamente l'articolo evidenzia è che i sacchetti li pagavamo anche prima, solo che erano inclusi nei prezzi come tutte le altre cose "gratuite" : dai punti fragola alle consegne a domicilio. Davvero qualcuno pensava che ce li fornissero per buon cuore? Adesso almeno è dichiarato il costo e (finalmente direi) uno li può anche portare da casa , con buona pace del pianeta.

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