domenica 25 giugno 2017

Filosofi

Va bene il luogo comune per cui di internet debbano solo parlare ragazzini grassocci e brufolosi è da sfatare ma forse un filosofo non è la persona più adatta soprattutto quando parla di aspetti più "pratici". Mi riferisco all'articolo di Floridi su "L'Espresso",  articolo all'interno dello speciale "C'è un buco nella rete". Accanto alla delusione per le speranze che venivano riposte in internet il filosofo Floridi ci parla di quanto è fragile la Rete citando due eventi. Il primo è Wannacry il virus che poco più di un mese fa ha messo in crisi un tot di computer. Il nostro si affanna a dirci che lui non ha subito nessun danno poiché usa Mac ma si scorsa che anche i sistemi Unix erano immuni e questo è ciò che ha evitato un blocco di internet visto che la stragrande maggioranza dei siti web "gira" su macchine Unix. Ma va bene lo stesso è sul secondo caso che non ci siamo : il blocco degli aeroporti londinesi che lo ha lasciato a terra (quindi siamo di fronte ad un cervello un fuga?).  Qui il casino è nato da un taglio dei costi che ha portato ad un risparmio (eccessivo) sui gruppi di continuità, per dirla in parole molte povere  : è andata via la luce! Ora questo con internet c'entra nulla, non credo che il nostro amico filosofo viva in una casa dotata do pozzo artesiano per cui senza energia non hai neppure l'acqua da bere. Poi ci preoccupiamo del wifi.
Ma questo articolo cita un fatto (che circola su internet ma non è stato confermato) : la National security agency americana era al corrente del rischio Wannacry ma non ha fatto nulla pensando bene di tenersi l'informazione per sé onde poterla usare come arma informatica (cyber weapon). Questa si è una cosa davvero pericolosa ma va provata altrimenti è una delle tante cazzate che girano su internet e questo è un fatto sicuramente pericoloso.

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