sabato 9 gennaio 2016

Grido

L'amico Maso mi segnala questo articolo che è un vero e proprio "grido" di dolore! E che sarà mai la causa di tanto dolore? Il fatto che a Roma si rischia di non poter vedere l'ultimo film di Quentin Tarantino ("The hateful height") nel formato 70mm. E certo che i problemi di Roma sono proprio questi, mica le buche per strada, la monnezza ovunque e i dipendenti (para)statali che si fanno i c...i propri. Ammetto che vi è qualcosa di beffardo nel fatto che Roma pur essendo la capitale italiana del cinema non possa avere questa possibilità che invece avranno Bologna e Milano (Melzo per l'esattezza ma non cambia). Potrei anche aggiungere il grido di dolore di Torino, capitale storica del film e sede di un (ottimo) museo del cinema ma andiamo oltre. Ad un prima lettura dell'articolo ho pensato : "ecco che dopo il (teorico) ritorno del vinile torna pure la cellulosa, la pellicola" ma in realtà questa è una operazione ben diversa. Innanzitutto i costi del distribuire pellicole in 70mm sono assurdi e non mi sembra che il settore cinematografico goda di questa ottima salute. Ma siamo poi tutti così capaci di apprezzare le differenze tra una proiezione digitale in 4k e una analogica in 70mm? Dubito fortemente. Ed ecco la "soluzione" del solito genio del marketing : la versione a 70mm è più lunga di quella "normale" digitale. Qui ho trovato un po' di confusione perché nell'articolo sopra citato parlano di ben 20 minuti in più ma in questo articolo di "Le Monde" invece pare che la differenza sia di soli 8 minuti. Che su un film di quasi 3 ore devono fare davvero la differenza oppure devo immaginare che vi siano due finali diversi (cosa che mi fa solo vomitare al pensarci). Comunque questa è una operazione di marketing fatta per quegli snob che potranno poi dire agli amici che loro hanno visto la versione a 70mm e parleranno del film solo con chi l'ha vista a sua volta. E poi ci si lamenta che il cinema non gode di buona salute.

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