domenica 5 ottobre 2014

Ludopatia

Qualcuno può ironizzare che la ludopatia è una malattia che ci possiamo permettere noi paesi ricchi ma ormai è una patologia riconosciuta. In Lombardia alcuni medici di base sottopongono dei questionari ai loro assistiti proprio per uno "screening preventivo". In una "lettera" a "Il Corriere" un lettore poneva il seguente quesito : ma perché lo stato permette (e tassa) le sale giochi e poi si preoccupa di curare chi eccede nell'uso delle stesse sale (o altri metodi di gioco). La domanda sembra ben posta ma in realtà vecchia di decenni. Da sempre il sistema capitalista tassa anziché proibire. Pensiamo alle bevande alcoliche : in Svezia l'alcool è venduto solo in spacci statali eppure sappiamo bene gli effetti del suo abuso (per non parlare dei "problemi" provocati dalla guida in stato di ebbrezza). Stesso discorso nei confronti del tabacco venduto e tassato (parecchio) dallo stato anche se su questo fronte vi sono stati molti più interventi in senso restrittivo. Ma il nodo resta : tassare o vietare ? Vietare può sembrare la soluzione più etica ma il proibizionismo americano si è rivelato una esperienza fallimentare (che in compenso ha arricchito le mafie). Non abbiamo parlato di droghe (altro "nervo" scoperto del sistema) anche se in questo caso almeno la distinzione tra leggere e pesanti andrebbe fatta. Come ho già scritto di recente non sono molto favorevole ad un legislatore che si arroghi troppo il diritto di stabilire cosa è bene e cosa è male su (almeno su questioni come queste). Preferisco che sia una entità ufficiale e riconosciuta (come lo stato per l'appunto) a gestire le cose piuttosto che lasciarle in mano a organizzazioni criminali varie sulla cui mancanza di etica non ho alcun dubbio.

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