E dire che la scuola di oggi non è più quella raffigurata qui sopra eppure negli ultimi 10 anni l'università ha perso 50 mila iscritti. La notizia lascia davvero perplessi perché spesso la percezione è che ci siano sin troppi laureati ai quali il futuro riserva amare sorprese. Ed invece scopriamo che di laureati ce ne sono comunque di meno e che questa decrescita ci porta ad essere un paese al fondo della classifica dei laureati nei paesi OCSE : su 36 paesi noi siamo al 34simo posto! Davvero un dato preoccupante ma temo che dopo anni ove il "modello vincente" erano i calciatori e le veline non si possa essere troppo sorpresi. Certo la non eccelsa qualità dei nostri atenei ha contribuito (in un altra classifica la sola Bocconi è presente nei top 100!) e qui si pone un altro quesito : tutto il corpo docente è rimasto invariato (a livello numerico intendo) nonostante questa emorragia di studenti ? Purtroppo le tante riforme fatte sono state poco efficaci almeno per rilanciare la qualità del sistema universitario, quindi abbiamo davvero il peggio : pochi studenti poco preparati.
I vari servizi apparsi sul tiggi regionale e non solo hanno detto che anche il corpo docente è diminuito del 22%; il che non sarebbe gravissimo se si trattasse di una semplice "crisi delle vocazioni" ma lo è se consideri il fatto che diventare docente universitario nella realtà italiana è una questione da super-privilegiati - e sai che parlo con cognizione di causa. Lasciamo perdere le baronie, argomento desueto e certamente non "privilegio esclusivo" della categoria: per fare il docente universitario, oggi come oggi, devi essere fondamentalmente RICCO, o almeno BENESTANTE ossia devi poter vivere senza disporre di un reddito dignitoso fino a che avrai l'età dei datteri. Quando mai arriverai a veder la fine del tuo tempo da portaborse (ossia diventerai ricercatore confermato o MIRAGGIO!!! associato o ordinario) sarai vecchio, a meno che tu non ci sia riuscito da giovane in nome delle baronie di cui sopra, di scambio di favori o altro - certamente non in nome del tuo valore accademico. Allora forse diventerai anche abbastanza ricco, ma se sei diventato vecchio senza bisogno di uno stipendio decente, vuol dire che ricco eri già, e lo diventi solo di più.
RispondiEliminaIn effetti mancavi da un po' di tempo e ammetto che ho pensato a te quando l'ho scritto. Prendo atto del dato che nell'articolo da me citato non c'era. Forse le baronie sono desuete (davvero?) ma probabile che abbiano aiutato a creare la tragica situazione da te invocata. Il fatto poi che non siano esclusive delle università, scusa non è il punto, ho parlato enne volte dei vertici bancari come gente da mandare a casa o peggio ma questo non assolve nessun altro
Eliminahttp://temi.repubblica.it/micromega-online/merito-eguaglianza/
RispondiEliminaconsiglio anche la lettura di questo ILLUMINANTE ARTICOLO