mercoledì 9 gennaio 2013

Redditometro

Il signore sopra effigiato (Attilio Befera direttore dell'Agenzia delle Entrate per i soliti distratti) rischia di turbare le notti degli italiani con lo spettro del redditometro. Diciamo subito che come tutti i sistemi ci sarà un periodo di rodaggio nel quale verranno (si spera) modificate alcune "voci"; è normale , occorre solo sperare che gli "esperti" dell'agenzia siano sufficientemente lesti e attenti. Quello che davvero è preoccupante è l'inversione dell'onere della prova : adesso è il contribuente che deve dimostrare la congruenza del suo tenore di vita e non viceversa. Qualcuno ha gridato allo stato di polizia forse a ragione forse no, un po' prematuramente ma certo un rischio esiste. Ma il vero punto dolente di questo redditometro è che non serve a nulla (o quasi) nei confronti degli evasori totali e anzi rischia di "bersagliare" gli onesti contribuenti. Credo che l'unica giustificazione a questo strumento sia la situazione italiana dove l'evasione fiscale è davvero incancrenita e quindi il bisturi non è più un opzione ma occorre l'accetta. Ma voglio anche ricordare che tra i contribuenti ci sarebbero anche le persone giuridiche (che non sono toccate dal redditometro) e qui si che ci sarebbe da intervenire. Le grandi aziende meglio ancora se multi nazionali hanno stuoli di persone (tax planner) pagate per non pagare tasse e allora? Allora nulla non si possono tassare le aziende altrimenti l'economia si deprime. Ma guarda questa economia così umana, cosi fragile da deprimersi davanti al cuneo fiscale, o al fiscal cliff. Peccato che tanta umanità si perda completamente quando si tratta di licenziare plotoni di persone o di far cucire palloni a bambini. Ma si sa non è colpa dell'economia (poverina) ma del mercato globale. E pensare che questo è il migliore dei mondi possibili....

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