sabato 26 gennaio 2013

Robot

Credo che molti della mia generazione siano cresciuti sotto l'"imprinting" della fantascienza americana, quella nota sotto il nome di "Golden Age". Uno dei padri è il signore sopra ritratto ossia Isaac Asimov. Famoso per due cicli di storie : "La Fondazione" (a quando un film?) e "I Robot" (dove vennero coniate le "famose" 3 leggi). Ed io , da bambino ingenuo, credevo che in futuro (ossia oggi) certi lavori pesanti come quello che faceva mio padre non ci sarebbero stati più, o meglio li avrebbero fatti i robot. Le cose sono andate in modo ben diverso, si pensi solo ai computer che hanno generato orde di programmatori, ma oggi sembra che qualcosa sia successo. Una indagine negli Stati Uniti (dove sennò?) ha mostrato che per la prima volta nel 2012 i posti di lavoro creati dalla industria della automazione sono stati inferiori a quelli tolti ai lavoratori (vogliamo chiamarli?) tradizionali. Ma la cosa incredibile (al di la del fatto che sono effetti davvero ardui da calcolare) è che, anziché essere presa come una buona notizia (alla fine un robot fa dei lavoro francamente poco "sexy"), ha scatenato polemiche per il fatto che i posti tolti creeranno ulteriore disoccupazione. Davvero le mie speranze infantili sono state completamente infrante come quella dei viaggi spaziali. Quindi cari bambini indonesiani continuate a cucire scarpe o palloni e mi sa che tra un po' cominceranno a circolare magliette inneggianti a Ned Lud!

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