Giusto 30 anni fa usciva il disco raffigurato : "Nevermind" dei defunti Nirvana. Seattle divenne la capitale mondiale della musica anche se per un breve periodo. Personalmente ritengo (ma ho trovato più di una voce concorde) che fu l'inizio della fine. La fine del rock, i Nirvana sono l'ultima band di cui mi sono appassionato ed ho il grande rimpianto di non averli mai visti live. Per carità ci sono stati altri gruppi (o singoli) dopo ma non è più stata la stessa emozione. Certo il tempo passa non posso mica mettermi a pogare alla mia età e poi lo streaming ha creato un universo di meteore, che producono un pezzo (magari anche azzeccato) e poi spariscono nel buio della Rete. Ma temo che tutto ciò faccia parte della ineluttabilità della storia che si ripete sempre ma pretende che i "vecchi" lascino spazio ai giovani e se dico Charlie Watts forse a qualcuno suona un campanello. Ma in questi giorni oltre ai mille siti, podcast che hanno ricordato quel disco (e il suo tormentato creatore, Kurt Cobain) vi è stato anche qualcuno che ha pensato di cavalcare l'onda. Parlo del bimbo raffigurato che ha fatto causa per sfruttamento di minori. Il resoconto di questa vicenda lo trovate su "La Stampa". Val la pena notare che il nostro natante aveva qualche hanno fa rifatto la stessa foto mostrandosi ben contento di essere il bambino raffigurato. E oggi vuole invece 150 mila dollari perché quello scatto gli avrebbe rovinato la vita. E poi magari negli States qualcuno si limita perché i tribunali sono intasati....
Nessun commento:
Posta un commento