lunedì 13 settembre 2021

CO2

 

L'amica Eleonora mi ha segnalato l'apertura del più grande impianto al mondo per la cattura di CO2. Dettagli sulla notizia li trovare su "La Repubblica" o "IlPost". La prima cosa da notare è che tale impianto è sito in Islanda che è un paese dove l'energia costa pochissimo (ed hanno pure spazio abbondante a disposizione). Questo processo è altamente energivoro quindi per poche realtà ma onore al merito agli islandesi che hanno deciso di utilizzare parte della loro energia per un fine ecologico anziché minare bitcoin. Certo che la gran parte della CO2 raccolta verrà immagazzinata nel sottosuolo perché hai voglia gasare bevande ma gli islandesi alla fine sono qualche centinaio di migliaia. Spero che il sistema sia affidabile visto che l'Islanda è un posto squisitamente sismico. Ma in tutta franchezza qualcosa non mi torna. Come già detto ci vuole molta energia e manco a dirlo in questi giorni ci sono stati alcuni annunci sensazionalistici sulla fusione nucleare, che è solo in ritardo di svariati decenni e non è comunque chiaro quando sarà davvero disponibile. Ma ammesso che arrivi è questa la strada? Produciamo CO2 e costruiamo impianti per smaltirla? Questo impianto islandese, il più grande al mondo, "risolve" le emissioni di 800 auto, non proprio un numero elevato. Mi sembra che siamo nella classica corsa della regina rossa di Alice, corri per restare sempre nello stesso posto. Non voglio dire che sia inutile ma le soluzioni a livello planetario sono nella limitazione della produzione di CO2 punto.
PS ci sono ricascato, ho parlato ancora di ecologia!

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