venerdì 5 marzo 2021

Politici

L'amica Francesca mi ha inviato, qualche giorno fa ma non importa, questo articolo de "La Repubblica". Parliamo dei nuovi sottosegretari del neo governo Draghi che hanno fatto sollevare più di un sopracciglio. In particolare l'articolo si scaglia contro uno in quota alla Lega che in una dichiarazione ha fatto una citazione ma ha confuso Dante con Topolino! In effetti è un po' grave ma ormai questa malattia della citazione per la citazione è più diffusa del coronavirus. Da appassionato di cinema soffro tuttora per la diffamazione del noto film di Eisenstein da parte di Fantozzi (il titolo ve lo lascio indovinare) da parte di moltissimi che non hanno mai visto un film molto bello e, oltretutto, di poco più di un'ora. Ma ovviamente l'elenco delle opere citate "ad minchiam" è lunghissimo, mi viene in mente "La ricerca del tempo perduto" dove se va bene (ma proprio bene) è stato letto solo "Un amore di Swann". Ma sbagliare è alla fin fine un peccato veniale ma è indice "della faciloneria con cui queste persone affrontano i loro doveri" (queste sono le parole della mia amica). Io direi che i nostri politici mancano di qualità, di spessore. In realtà non solo i nostri ma non è questo il punto e non è di consolazione. Ma qui siamo di fronte ad un piccolo circolo vizioso. Come ho già detto i nostri politici sono mediamente degli ignoranti, siamo oltre l'opionione è un fatto. Ma dobbiamo chiederci come mai vi sia tanta ignoranza nella classe politica. Temo che la maggior parte delle famiglie nostrane non sia minimamente felice se uno dei figli decide di fare politica. Se poi volesse farla diventare la sua "vocazione", ossia fare il politico per vivere, apriti cielo. Sto ovviamente esagerando ma l'atteggiamento verso la politica è quello a meno che non parliamo di persone che si buttano in politica, magari non da giovani, per interessi personali o, a voler essere "benevoli", di lobby (ma forse senza essere così bravi comunque nel loro lavoro). Quindi non si può lamentare una mancanza di qualità se non riconosciamo che il politico è anche una professione. I cugini transalpini hanno creato l'ENA, una scuola per formare la classe politica di domani (nella foto la sede parigina). Non tutto è oro ciò che luccica ed infatti tale scuola è oggetto di critiche feroci, diciamo che è un diverso approccio, ma devo ammettere che certi nostri politici fanno davvero venire la pelle d'oca in quanto ad ignoranza.

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