Ammetto una certa sorpresa nel leggere nelle FAQ (caspita sempre questo inglese, pure super Zaia ha pagato pegno) dell'ultimo provvedimento del governo che è possibile raggiungere le seconde case anche partendo da una zona rossa. Per noi lombardi ha significato una libertà in più pur passando da zona arancione rinforzato a rossa. Certo avremo i capelli incolti e le scarpe vecchie ma possiamo andarcene nelle seconde case. Considerata la situazione della penisola lo si fa per cambiare, come si dice, "aria" ma c'è una eccezione : la Sardegna. Per i pochi sprovveduti ricordo che sono da più d una settimana in zona bianca, che è giusto l'anticamera del ritorno alla normalità. Certo la Sardegna non è dietro l'angolo ma tra poche settimane arriva Pasqua e allora anche il trasferimento potrebbe avere un senso. Ed ecco che puntuale arriva la polemica dai sindaci (il governatore tace), soprattutto della zona nord. Direi che sono in linea con il nome di questo blog, perché questi signori si dimenticano che loro, la stagione estiva non l'hanno persa, provate a parlare con qualche sindaco delle zone alpine. Certo si sono infettati ma in questo vi è stata molta complicità proprio delle autorità locali. Sono un isola se vogliono possono controllare chi arriva, certo non è facile ma cosa pensano di fare questa estate? Grecia e anche Croazia giocano proprio sul fatto che è possibile mettere in sicurezza le isole. Certo la Sardegna è grande ma poco abitata e quindi deve almeno provarci. Ma non vogliono correre rischi proprio per non compromettere la stagione estiva? Bene facciano come la Val d'Aosta e siano proprio loro a vietare l'accesso alle seconde case. Invece, come l'estate scorsa, vogliono che sia il governo centrale a prendere le decisioni (per poi criticarle con comodo). Ho già detto mille volte che è ora di finirla con la storiella delle regioni autonome, questa mi sembra l'ennesima motivazione.
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