domenica 18 ottobre 2020

Antipodi

Qualche giorno fa si sono svolte le elezioni politiche in Nuova Zelanda, proprio il peae esattamente ai nostri antipodi. Come riporta "ILPost" la premier uscente è stata riconfermata praticamente con un plebiscito, circa il 50% dei consensi. La volta precedente era andata in modo totalmente diverso e c'era voluto un bel po' di tempo per trovare una coalizione di governo. Cosa è successo si chiama pandemia e di sicuro la gestione di questa ha pesato moltissimo nel voto. Non va dimenticato che la sorridente Jacinda Ardern (questo il suo nome) ha fatto della gentilezza uno dei suoi tratti distintivi, antitetico alla sua antagonista (laggiù dominano le donne mi sembra di capire) ammiratrice della Tatcher e molto più "salviniana" (passatemi il neologismo) nei modi (e anche nel programma se per questo). Eppure la gestione della pandemia in Nuova Zelanda non è stata certo easy tipo la Svizzera, anzi. In pratica si sono isolati subito (lo sono già di suo), all'inizio della pandemia e sono andati avanti così anche quando il numero dei contagiati non ti permetteva neppure una partitella scapoli ammogliati. Quindi sarà una alfiera della gentilezza ma ha usato le maniere forti contro il virus, pugno di ferro in guanto di velluto. Eppure l'elettorato l'ha più che premiata, ohibò. Francamente non so gran ché di questo paese lontano (più lontano di così non si può) ma sarebbe forse un ottimo argomento per un servizio giornalistico, ma oggi abbiamo ben altre gatte da pelare. Un fattore che può giustificare la sua vittoria è il famoso senso civico dei paesi anglosassoni. Vero ma la molto più vicina Inghilterra (ma anche il resto del Regno Unito) ci ha mostrato come possono essere assai poco "sensibili" al senso civico. Credo che il vero nodo stia nella situazione economica perché immagino che se il paese fosse sull'orlo della povertà avrebbero votato in modo differente ed arriviamo dall'altra parte del pianeta, alla nostra povera penisola. Stasera, per me che scrivo, è atteso l'ennesimo DPCM che introdurrà tutta una serie di misure. Senza che sia svelato un segreto vi è un braccio di ferro tra le Regioni ed il governo. Il governatore del Piemonte ha detto che le proposte della conferenza delle  Regioni sono piene di buon senso e spera che saranno ascoltate. Ultimamente mi sembra che questa storia del buon senso sia una sorta di osianna mantra ma alla fin fine buon senso significa non fare nulla. Certo molte persone, persino qui a Milano uno dei "cluster" principali, dicono non siamo mica a marzo, che diamine. Vero siamo quasi a novembre ma cerchiamo di essere precisi e proprio per questo userò il numero delle terapie intensive come parametro. Il massimo è stato il 3 aprile con 4068 casi, alla data di oggi 16 ottobre siamo a 638 casi, quasi 7 volte meno, quindi che volete che sia. Peccato che il 29 luglio eravamo a 38 posti occupati ossia 16 volte meno del dato odierno.  Forse più che il buon senso serve un po' di aritmetica.

 

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