Fortunatamente il raid americano non ci sarà o almeno non ci sarà per ora. Dovrebbe essere una buona notizia (e lo è per alcuni versi) ma pensare che bisogna gioire perché un premio Nobel per la pace non ha ordinato un raid lascia perplessi. Ormai il rapporto tra Stati Uniti e Iraq è materia da psicologi. Siamo al quarto intervento e a parte forse il primo (la "guerra del golfo") gli altri hanno solo creato più instabilità che altro. Peraltro questo "schivato" intervento è tutto deciso unilateralmente dagli Usa (a parte il barboncino britannico) ma sarebbe davvero da ridere che Obama e Putin si siedano allo stesso tavolo all'Onu per parlare di raid ! Ma Putin non è l'unico problema di Obama. La sua popolarità è a picco e deve pure guardarsi dal "fuoco amico" di Hilary Clinton (si vedano le sue ultime dichiarazioni). Quindi come tutti i suoi predecessori Obama usa la politica estera per recuperare terreno a casa propria ma spero si muova con cautela la situazione in medio Oriente è davvero esplosiva.
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