Galileo Galilei non credo abbia bisogno di presentazioni, ma forse il progetto Galileo si. Si tratta di una alternativa al sistema GPS che è controllato dagli Stati Uniti, per essere esatti dal Dipartimento della Difesa, dai militari. Siamo ormai tutti abituati a Google Maps o ai navigatori (ma che fine avranno fatto i produttori di carte topografiche?) ma rammentiamo sempre che si basano su una pattuglia di satelliti agli ordini (è il caso di dirlo) dei generali americani. Proprio queste considerazioni (e non solo) hanno determinato la nascita del progetto Galileo (peraltro in buon compagnia basta leggere qui). Occorreranno 30 satelliti (24 effettivi e 6 di sostegno) e sarà completato nel 2020. O forse anche dopo perché si è verificato un "piccolo" problema. Come riporta Wired alcuni giorni fa due satelliti sono stati lanciati dalla base nella Guyana francese per dventare il quinto e il sesto elemento della flotta del progetto Galileo. Ma hanno sbagliato mira il che sembra davvero una barzelletta. Se non si riuscirà a correggerne l'orbita avremmo buttato nel cesso (pardon nello spazio) circa 40 milioni di Euro cifra (meno dello 0.5% del valore di Whatsup alla fin fine). Certo che a voler credere allo Zeitgeist : il coordinamento dei lanci è in capo a Arianespace, società a partecipazione europea ma con sede e maggioranza francese, ma anche la Francia sembra aver perso la strada. Proprio ieri il presidente transalpino, Francois Hollande, ha dovuto formare un nuovo governo dopo le dimissioni di 3 dei ministri del governo precedente (tra cui quello della economia). Una sorta di faida interna alla sinistra che rischia di aprire le porte dell'Eliseo a Marine Le Pen o nel migliore dei casi (sigh) al ritorno del centro destra dell'UMP. Siamo proprio cugini.....
Nessun commento:
Posta un commento