Il commento di Francesca (che riporto sotto) solleva tutta una serie di punti (forse troppi) interessanti. Tranne uno che è quello dei costi che mi sembra davvero poco rilevante (ammesso che sia vero) davanti a ben altri scempi di denaro sicuramente pubblico. Forse la polemica potrebbe essere altra del tipo : ma a nessuno è venuto in mente che a 100 anni il cattivo tenente poteva schiattare ? Quindi il problema poteva essere almeno previsto ma tant'è. Ma torniamo al punto focale del post : i funerali. Ammetto che qui siamo in un ginepraio religioso legislativo. Partiamo dalla religione : hanno negato il funerale a Welby reo di essersi suicidato quindi immagino che sia possibile negarlo anche a questo ineffabile signore che non si è mai minimamente pentito. La Chiesa, con questo nuovo pontefice, sta cambiando ma credo che sia nel loro "diritto" negarlo, va bene il perdono ma almeno ci sia un atto di contrizione. Quindi non funerali religiosi, non esequie pubbliche (ci mancherebbe) ma poi cosa facciamo del corpo ? Questa mi sembra la questione più spinosa perchè dal mio punto di vista occorrerebbe introdurre la cremazione coatta in mancanza di spazi per tumulare la salma e se nessuno reclama le ceneri, che queste vengano disperse. Quest'ultima ipotesi peraltro sembra essere impossibile visto la strenua difesa di Priebke che sta facendo di Priebke il signor Paolo Giachini, il quale lo considera come un padre. A proposito di padri e figli non dimentichiamo quel buontempone del vero figlio di Priebke, il quale dalla lontana Argentina si permette pure la provocazione "seppellitelo in Israele". Quando si dice "buon sangue non mente" , ma questo è proprio avariato !
Francesca scrive
RispondiEliminanon so se tu abbia seguito la vicenda di Pribke
io sono cresciuta con mia mamma che ci ha sempre parlato di questo terribile eccidio, evidentemente per un romano e' una ferita aperta.
ieri c'era un servizio interessante di E. Mauro su Repubblica che diceva come tutti hanno diritto a una corretta sepoltura ma che debba svolgersi fuori dalle mura della chiesa e in forma discreta
ora uscendo da tutte le polemiche già sorte, io ne aprirei un'altra: ma chi paga ? ma perchè la sepoltutra di Pribke deve essere un "caso italiano"? ma perche' non se ne fanno carico i parenti, che vivono serafici in Argentina? ma chi ha pagato finora la sua tedenzione, il suo appartamento successivo, la sua badante e le sue spese di vita quotidiana? ... in questo, come per tutti detenuti, Italia e' cortuna e maziata ... brima la beffa e poi il danno ?