sabato 23 febbraio 2019

Cani

Recentemente mi sono trovato davanti a persone che mi magnificavano le bellezze dell'Iran. Non ci sono mai stato ma da quello che ho potuto leggere ci sono davvero molte cose da vedere. Ma la cosa un poco più bizzarra è che venivano tessute lodi anche della popolazione, amichevole, gentile e via di questo passo. Questo mi lasciava un filo perplesso e così ho curiosato in "giro" dove ho trovato un paio di notizie "interessanti" (e recenti). Iniziamo da questo articolo de "La Stampa" che ci mette in guardia da andare in Iran, ed in particolare nella capitale, con il proprio cane perché la bestiola non può essere portata nei luoghi pubblici, insomma niente passeggiatina. Ora anche io mi sono scagliato contro quei padroni (forse dovrei usare un'altra parola che termina in "oni" ma lasciamo state) che non raccolgono le deiezioni dei cani, ma qui si esagera. Si esagera perché lasciamo che una religione nata senza frigoriferi o disinfettanti ci detti regole di vita in cui il cane è un animale impuro, e d'altra parte anche una altra religione (questa millenaria davvero caro Giggino) applica la stessa logica a maiali e crostacei. Amichevoli forse verso i gatti visto che sono la "culla" di una famosa razza. Ma qui stiamo parlando di inezie perché in Iran è tuttora in vigore la pena di morte e su questo versante vi è persino una buona notizia (diciamo così) : sono state solo 277 le esecuzioni nel 2018! Oddio, come riporta "Il Corriere" resta la simpatica usanza delle impiccagioni pubbliche (pare per soli 13 casi) ma anche questo è un dato in diminuzione. Quindi consiglio ai turisti di essere piuttosto prudenti e soprattutto osservanti!

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