domenica 6 gennaio 2019

Cultura

Forse qualcuno non ha esattamente festeggiato l'arrivo del 2019, forse qualcuno nei piani alti della Disney. Facciamo il punto della situazione (vedi) : la ben nota azienda di Topolino , Paperino e compagnia cantante aveva esercitato pressioni fortissime nel 1998 (sotto Clinton badate bene) ed aveva ottenuto di allungare il copyright da 75 a 95 anni per le opere pubblicate tra il 1923 e il 1977 ottenendo quindi di detenere i diritti del topo più famoso del mondo fino al 2024. Ma a partite da quest'anno diventeranno di pubblico dominio opere di Fitzgerald o Woolf e Hemingway. Quindi maggiore accesso alla cultura o per lo meno accesso più economico, alla stregua dei farmaci generici. Dovrebbe esser una buona notizia ma credo più in teoria che in pratica. Mai come in questi tempi il "materiale" culturale è diventato accessibile. La Rete ha davvero rivoluzionato tutto gli ebook per ciò che riguarda i libri, Spotify (e fratellini) per la musica, a suo modo Netflix per il cinema. Se poi vogliamo pure includere la possibilità di scarico illegale abbiamo a disposizione un materiale immenso. E poi Wikipedia che fa impallidire anche la Treccani. Tutto questo comunque è a costi bassi se non zero. Eppure non si sembra di essere immerso in folle di intellettuali, anzi. Ciò vuol dire che la cultura è qualcosa che va apprezzato e che non si "consuma" solo perché mi costa poco o nulla. A questo punto mi sovviene di uno dei primi provvedimenti di questo governo : l'abolizione delle domeniche gratuite ai musei che provocò (che strano) molte polemiche. Ora se qualcuno è passato per Milano in questi giorni festivi tra Natale ed Epifania avrà notato code imponenti per ingressi a luoghi di interesse culturale segno che se una cosa ti interessa la paghi (e poi non parliamo mica di cifre) altrimenti anche quei pochi Euro preferisci "risparmiarli" per la tua Audi o il tuo Iphone.

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