lunedì 14 gennaio 2019

Battisti

Sono molto arrabbiato per la vicenda Battisti. Non perché lo abbiano preso, anzi quello doveva essere già successo ma per il fatto che mi trovo a dover dire "grazie" ad un estremista come il nuovo presidente del Brasile. E poi mi devo sorbire le tonnellate di post del nostro ministro dell'Intero, Matteo Salvini, che però ha mille ragioni per essere contento. Ma abbiamo dovuto aspettare che il Brasile si affidasse ad un mezzo nazi per riportare a casa uno che si è macchiato di delitti e non si è mai pentito? Giusto oggi "Repubblica" online titola : "Battisti non è un perseguitato politico : ha cercato di farsi un alibi ideologico". Bravi, giusto, ma ci abbiamo messi quanti anni per arrivare a questo punto? Questi sono davvero i passi falsi della sinistra che tacciando di fascismo chiunque si "permetteva" di considerare Battisti un delinquente ne hanno protetto la latitanza. Purtroppo lo stesso errore fatto con i migranti, qualsiasi rilievo che veniva sollevato contro veniva stroncato con l'accusa di cui sopra. Il risultato è che non si è capito che comunque serpeggiavano dei disagi tra la gente ed averli "scopati sotto il tappeto" ci porta alla situazione odierna. E non serve ripetere che i disagi sono più percepiti che reali, sta appunto alla politica dimostrare che certe sono solo "fallaci percezioni", frase peraltro usata da Silvio Berlusconi. Il 3 marzo ci saranno le primarie del PD, partito che ritengo essere ancora l'unica valida alternativa. Non so se avrò voglia di leggermi i programmi ma spero che cerchino di rosicchiare un po' di terreno al governo con istanze concrete (sottolineare le mancate promesse non è abbastanza), anche senza arrivare ai deliri eugenetici danesi.

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