sabato 17 marzo 2018

Giornalisti

La categoria (casta?) dei giornalisti sta attraversando un periodo molto complicato. L'avanzata del giornalismo (chiamiamolo così) della Rete (internet per capirci) ha tolto molte risorse (in tutti i sensi) alle testate tradizionale e di conseguenza ai giornalisti. Un esempio è il recente film di Steven Spielberg "The Post" celebrazione assoluta del giornalismo contro il potere. Anche un osservatore attento come Luca Sofri (giornalista anch'esso però) mette il dito nella piaga tramite il suo blog. Ma attenzione non sono solo le "fake news" il problema ma il fatto che ormai si cerchi solo la notizia sensazionalistica. Oggi sappiamo bene che l'attenzione delle persone dura pochissimo,, per cui l'eco di ogni fatto dura solo pochi minuti (a parte casi particolari) e quindi vi è spazio solo per notizie eclatanti che seppur vere non sono sempre così importanti. E non iniziamo la solita litania "in Italia siamo messi male" perché basta ricordare quanta enfasi venne data al trasferimento di Neymar al PSG (in un paese dove il calcio non è neppure importante come in Italia). Ma è anche vero che internet è una fonte non sempre affidabile ma variegata dove si possono trovare anche notizie ignorate dalle "grandi" testate. Prendiamo ad esempio questo articolo che parla di un tema non proprio marginale. Ossia della presenza del glifosato in determinate marche di pasta. Ho già parlato di questo diserbante ormai nell'occhio del mirino per la sua pericolosità. Ma il fatto che sia prodotto dalla Monsanto fa si che non si abbia ancora una precisa dichiarazione da parte delle autorità per cui "tecnicamente" (un avverbio davvero difficile) si possono vendere questi prodotti ma uno ha il diritto di sapere almeno il rischio a cui va incontro. Vi sono di certo persone che ritengono il glifosato acqua fresca, meglio per loro, ma ripeto l'importante è poter fare una scelta consapevole. Se fate una ricerca (io ho usato Google) "glifosato pasta" troverete una discreta lista di siti che hanno trattato l'argomento ma, con il dovuto rispetto, non certo delle testate di ampio respiro. Infatti l'articolo da me citato l'ho trovato in un sito dal più che emblematico nome "www.nanopress.it".

Nessun commento:

Posta un commento