sabato 9 settembre 2017

Post

L'amica Rosa mi ha girato il saggio di un suo amico davvero molto interessante. Purtroppo è piuttosto lungo (oltre 20 pagine) ed filo ostico ma parla di "post". Ma non dei post come quelli che faccio io, ma del fatto che il nostro mondo è in fase post moderna, post ideologica e che vi è un nuovo post che entra a far parte della famiglia : il "post truth". Attenzione qui l'inglese è di rigore perché il termine non se lo è inventato l'amico della mia amica ma i serissimi Oxford Dictionaries che hanno eletto "post truth" parola dell'anno 2016! In cosa consiste è presto detto : ormai siamo oltre la verità, quello che a cui crediamo non è minimamente la verità ma ciò che ci sembra verosimile o che ci torna utile. Gli esempi eclatanti sono Trump e Brexit (entrambi anglosassoni e forse bisognerebbe lavorarci sopra) ma ovviamente non solo. Il saggio parla anche della importanza di Internet nel diffondere la post verità ed arriviamo al punto. Il signore sopra ritratto è il neo bis papà Marc Zuckerberg, forse un po' più famoso per essere anche il papà di Facebook (e di Whatsapp ma quello lo ha "adottato"). Guardate la scritta alle sue spalle : "rendere il mondo più aperto e connesso". Per molti anni si è creduto, venduto il concetto che Internet ci avrebbe resi più liberi, ma le cose non sono andate esattamente così. Lo afferma anche Slavoj Zizek ma andiamo oltre. Internet ha certamente portato conoscenza che alla fin fine implica una certa libertà ma anche permesso di diffondere bufale incredibili (ne ho già parlato), ha permesso la nascita di gruppi (più o meno grandi) di estremisti (non importa il colore). Addirittura l'anonimato che la Rete garantisce ha fatto proliferare "trolls" (quelli che scrivono a sproposito) e "haters" , poveracci che prendono di mira qualcuno (tipicamente famoso) per scaricare le loro nevrosi, poveracci ma non per questo meno pericolosi. Senza parlare del ruolo di Internet negli atti terroristici. Con questo non voglio certo voler tornare ai tempi delle telefonate dalla cabina SIP oppure delegare a qualche burocrate romano il controllo dei siti che frequento ma che si finisca con questa ipocrisia del fatto che essere connessi ci rende "migliori". 

Nessun commento:

Posta un commento