martedì 5 settembre 2017

Lavatrici

L'amica Francesca mi segnala questo articolo dal titolo piuttosto impegnativo (direi) : "l'invenzione di un giovane inglese salverà il mondo". Forse per via della mia età, forse per il mio carattere, forse perché ne ha già viste troppe di invenzioni miracolose che hanno miseramente fallito alla prova dei fatti, forse perché ho sempre un vaga diffidenza nei confronti dei figli della perfida Albione, ma sono un po' perplesso. Cosa sarebbe codesta invenzione destinata a salvare il nostro malconcio pianeta? Una lavatrice, o meglio una lavatrice in cui il contrappeso di cemento sarà sostituito da un serbatoio pieno di acqua come abbiamo già visto succedere per le basi degli ombrelloni. Nell'articolo si stressa molto il fatto che vorrebbe dire risparmiare 25kg di peso per ogni lavatrice consegnata il che farebbe risparmiare un tot di Co2. Questi calcoli lasciano però il tempo che trovano in quanto le lavatrici non vengono trasportate via aereo per cui l'incidenza del peso è molto meno rilevante. Inoltre ho scoperto che esistono delle vere e proprie industrie di contrappesi (meglio denominati zavorre) e non vorrei che vi sia anche una motivazione tecnica dietro l'uso del cemento. Mi viene in mente che l'acqua tende allo sciabordio quindi bisognerebbe poter avere un serbatoio che lo eviti. Per carità siamo pieni di oggetti che sono costruiti in un certo modo solo perché ormai gli impianti che li producono sono ammortizzati e nessuno si sogna di investire su "nuove" tecnologie. Vedremo se questa idea verrà applicata, certo bisognerebbe iniziare anche a valutare gli elettrodomestici (ma non solo) non soltanto per i loro consumi ma anche per quanto "pesa" (in termini di costi energetici / emissioni) la loro produzione. Ed anche il trasporto potrebbe essere un parametro da tenere in considerazione. Peccato che ci vorrebbe un modello di valutazione estremamente complesso (e costoso) pesantemente basato su dati che dovrebbe fornire l'azienda produttrice. La quale potrebbe sempre cadere nella tentazione di barare, il "Dieselgate" insegna.


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