mercoledì 26 aprile 2017

Referendum

Suvvia non potevo farmi scappare l'occasione per un post sul recente referendum sul destino Alitalia. Tanto per riassumere hanno vinto i "NO" ossia è stato rifiutato dai lavoratori il piano di "risanamento" del grande malato, la nostra ex compagnia di bandiera. Adesso si aprono alcuni "interessanti" ipotesi ma prima volevo citare alcuni commenti. Primo il sempre querulo Di Maio dei 5 Stelle che tuona : "un altro no al governo, l'ennesima sconfitta". Vero per certi versi ma si dimentica che la nostra cara (nel senso di dispendiosa) Alitalia ha molti (moltissimi) dipendenti di Roma e credo che la sua collega di partito, nonché sindaco di Roma, Virginia Raggi sarebbe assai poco felice di trovarsi con una città allo sfascio finanziario che deve sobbarcarsi altre migliaia di senza lavoro. Gente abituata a guadagnare bene e godere di privilegi mica quelli "scappati di casa" di Almaviva (con tutto il rispetto dovuto per chi fa lo sporco lavoro del call center). Un altro commento che si presupporrebbe più tecnico è quello di Francesco Staccioli (della Usb una sigla sindacale dei piloti) che dichiara : "Ma come si fa a pensare che una compagnia che trasporta 24 milioni di persone con 120 aerei possa essere messa in liquidazione?" (vedi). Già come è possibile ? Peccato che questa frase non significa nulla perché i costi e i ricavi non si fanno sul numero di passeggeri. Comunque i dipendenti Alitalia hanno scelto la via in "salita" e per certi versi li capisco perché il piano proposto avrebbe dato una paio di anni di ossigeno e poi punto e a capo. Per cui giusto prendere il toro per le corna ma ci si può fare male, e tanto anche. Se sperano (questi romani direbbe Salvini ma non completamente a torto) che lo stato sarà di nuovo lì a coprire i buchi mi sa che stavolta si sbagliano. Sono passati 10 anni da quando l'Alitalia è diventata privata per cui lo stato può tecnicamente intervenire ma vi sono limiti (imposti dalla UE, grazie che esisti) per cui in ogni caso la cura sarà (aggiungerei giustamente) dolorosa.

Nessun commento:

Posta un commento