martedì 12 luglio 2016

Repubblica

Come già detto durante il weekend torno ad essere un lettore di giornali cartacei, tipicamente "Repubblica". Questa domenica (10/07) era pubblicata una lettera di Francesco Bonami, critico d'arte (vedi) in cui parlava di due episodi sgradevoli successi alla moglie. Il primo era l'esposizione della bandiera sudista da parte di un bagno in Versilia. A parte il non aver detto quale, credo si tratti più di ignoranza (che è più diffusa della gramigna) che altro. L'ignoranza è oltre modo pericolosa però i paralleli con la svastica sono eccessivi, considerata tutta l'enfasi che libri, film, dischi hanno posto sui "Confederati". Per chi volesse approfondire rimando a questo articolo, mentre volevo concentrarmi sulla seconda parte della lettera dove il nostro Bonami riporta che la moglie è stata "ingiustamente" sottoposta ad un controllo anti taccheggio in un negozio Nike di Milano. Giova notare che la moglie in questione è afroamericana. Brutto episodio ma nella lettera viene affermato che negli Stati Uniti un episodio del genere non sarebbe stato ignorato, oltretutto da una azienda che sponsorizza molti atleti di colore. Ora si scopre dalla bio di Bonami che da fiorentino si è naturalizzato americano e quindi si sente in diritto e in dovere di difendere la sua nuova patria ma accusare di razzismo gli italiani dopo quello che è appena successo negli States mi sembra che sia paradossale. Vale la pena di chiosare con una battutaccia : "la signora in questione avrebbe ottenuto, in America, il licenziamento dello store manager, salvo poi rischiare di essere "sparata" sulla via di casa da un solerte poliziotto". O forse il nostro critico vuole dirci che negli Stati Uniti d'America i poliziotti sono così bene addestrati che sparano solo ai poveracci? Non certo alle sofisticate signore abituate ai vernissage a Soho.
Ps io sono cresciuto al confine con la Svizzera, no Schengen, no UE. Ho attraversato quel confine una miriade di volte e molte volte sono stato fermato. Quindi? Quindi un bel nulla, se vi sono persone pagate per controllare allora il minimo che uno deve aspettarsi è che controllino.

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