mercoledì 6 luglio 2016

Circoncisione

La notizia mi è stata segnalata qualche tempo fa dalla amica Francesca (vedi) ma dopo quanto successo in Bangladesh forse vale la pena di tornarci sopra. Si tratta della pratica della circoncisione che ha portato un bambino marocchino sul punto di morire per un infezione. L'operazione, tanto per essere chiari, è stata eseguita da un "praticone" con le ovvie conseguenze. Potrebbe essere archiviato come tanti altri casi di pratiche clandestine ma ecco che si mette di mezzo il presidente (marocchino) della associazione Afaq che gestisce una moschea a Torino, la città teatro dei fatti. Il quale afferma che questi episodi accadono da quando la regione non paga più la circoncisione. A parte lo scorretto creare sensi di colpa resta la domanda del perché una regione, in queste epoche di tagli, dovrebbe accollarsi il costo di questa pratica. E di quante altre allora? Dobbiamo includere anche l'infibulazione (la quale se mal praticata ha rovinato folle di giovinette)? Certo che se pensiamo che la circoncisione è pratica anche dagli ebrei si prefigura uno scenario interessante : un bel corteo ("Prepuzio parade"?) di arabi ed ebrei che chiedono la circoncisione a carico della regione Piemonte (cosa facciano le altre francamente non lo so). Alla fine lo fanno in ossequio allo stesso dio.

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