domenica 21 febbraio 2016

Stendhal

Chissà se Stendhal avrebbe mai immaginato che si potesse usare il titolo di uno dei suoi più famosi libri, "Il rosso e il nero", per rappresentare la corsa alla Casa Bianca del 2016. Il "nero" è ovviamente Donald Trump, omofobo, razzista, ultra conservatore, anti islam, anti immigrati che, giusto ieri, ha vinto anche in South Carolina diventando così il probabile candidato repubblicano (peraltro temo che gli abbia pure fatto un "assist" Papa Francesco). Tale scelta mi sembra suicida ma così si è espresso il popolo. L'antagonista "rosso" è Bernie Sanders ma dopo le ultime votazioni in Nevada sembra che sarà Hilary Clinton la designata a succedere a Barack Obama (dando per scontato che gli americani non eleggeranno mai un mezzo pazzo come Trump ma questo resta da vedere). Quindi l'elettorato democratico sembra preferire l'usato sicuro Clinton all'"ebreo comunista" Sanders e nella logica di scegliere un candidato vincente forse hanno ragione, tanto più che Hilary ha "incassato" il ritiro di Jeb Bush dalle primarie repubblicane, allontanando lo spettro dell'ennesimo confronto Bush vs Clinton. Ma da osservatore europeo non posso negare la mia simpatia per Bernie (Sanders), uno che come slogan ha preso la frase (credo) dell'allora ministro del Tesoro di G.W. Bush, Henry Paulson : "too big to fail" e la ha trasformata in "(not) too big to jail" che per i non avvezzi all'inglese suona "care facce di bronzo di Wall Street la vostra impunità è finita". Che vinca il migliore......

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