Il nuovo ed ennesimo caso di corruzione che riguarda la capitale italiana, Roma. Ovviamente mi riferisco alle case in centro affittate a cifre che non solo non coprono le spese di manutenzione ma sono talmente basse da essere dei puri e semplici gesti di sfida, delle prese in giro. Segni di un potere che non ha bisogno neppure della ipocrisia di simulare un valore quasi di "mercato". Speriamo che qualche magistrato amico non ravveda in questi affitti ridicoli un diritto acquisito! Ma come si può porre fine a questo stillicidio di sperperi della cosa pubblica? Forse i leghisti non hanno tutti torti ("even a broken clock is right twice a day"): ci vuole un federalismo fiscale. Come gli Stati Uniti d'America avremmo tre livelli di tassazione : comune, regione, stato. Non è questione di fare i virtuosi (noi lombardi ogni giorno vediamo lo scandalo della Brebemi) ma ognuno si paghi i propri sprechi. Purtroppo son anche cosciente che la riduzione dei fondi a disposizione potrebbe risultare a svantaggio delle fasce più deboli o dei servizi (che nella nostra capitale sono già piuttosto carenti) ma sono peraltro convinto che sia una strada da percorrere anche se sarà tutt'altro che indolore. E spero che le persone (circa 600) che hanno la titolarità di questi affitti / elemosina debbano chiarire la loro posizione perché secondo me è difficile credere alla loro buona fede.
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