Ieri è stato il giorno della tigre, come riporta il "Corriere". Al di là del folklore l'articolo lancia anche un grido d'allarme sul concreto rischio di estinzione di questi magnifici (è il caso di dirlo) felini. Dalle oltre 100000 tigri all'inizio del 900 siamo arrivati a poche migliaia, anzi secondo "tigerday.org" sono 3948. Ora questa cifra (di una precisione un pochino sospetta) comunque fa capire che la situazione di questi animali è preoccupante (insieme a quella di molti altri). Chi invece pare non rischiare l'estinzione è la razza delle "tigher mother(s)". Come riporta Wikipedia il termine nasce nel 2011 negli Stati Uniti (e non credo sia casuale) a fronte della pubblicazione di un "manualetto" per l'educazione ultra rigida dei figli ai quali vengono richieste performance "top" principalmente in ambito scolastico. Il fatto che l'autrice sia una americana ma di origini cinesi non è un altro fatto casuale. Come ovvio il pamphlet ha suscitato vive discussioni e polemiche (inevitabili quando si parla di figli) ma è scontato che una educazione così rigida crea tensioni notevoli. Ed ecco l'amico Maso che mi segnala questo articolo. In breve è storia di questa ragazzina canadese, ma di famiglia vietnamita, che ha per anni ingannato i suoi genitori millantando risultati scolastici brillanti, addirittura una laurea in farmacologia (mai conseguita ovviamente). Ma il castello di menzogne non poteva reggere in eterno (anzi viene da chiedersi come è potuto durare così tanto) e quindi, aiutata dal fidanzato, ha ucciso i suoi genitori. Genitori, madre che rientravano di diritto nel profilo "tiger mother". Facile dire che l'eccessiva pressione sulla ragazzina ha generato un mostro ma per prima cosa le statistiche hanno bisogno di numeri un po' più grandi e poi non dimentichiamo le singole personalità. Credo nessuno abbia dimenticato il nostrano caso di Erika e Omar, i fidanzatini che uccisero madre (e fratellino) senza neppure la "motivazione" dei risultati scolastici. Ovvio che caricare, in buona fede, di troppe aspettative un bambino non è un buon viatico (come dice il proverbio : "la strada per l'inferno è lastricata di buone intenzioni") ma abbiamo sotto gli occhi tanti casi di bambini / adolescenti che invece non sono stati "stimolati" a sufficienza. Mestiere difficile quello del genitore.
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