Era difficile che non facessi un post su una vicenda che mescola realtà e cinema in modo così ... grossolano. Eh si perché in questa storia vi sono molte cose che non quadrano. Facciamo un micro riassunto : dei sedicenti hackers attaccano il sito (o meglio tutta la struttura informatica) di Sony Pictures America rubando dati, script (quello del prossimo 007) e minacciano attentati nei cinematografi nei quali venisse proiettato il film "The Interview", satira sul dittatore nord coreano Kim Jong Un. Il CEO di Sony dichiara che non potevano altro che ritirare il film, anzi non iniziare neppure a distribuirlo poiché tutto questo era successo prima della "prima" (facile battuta). Iniziamo proprio dal C(hief) E(xecutive) O(fficier) di Sony, tale Michael Lynton. Ora questo signore il cui compenso potrebbe dar da mangiare ad una città di medie dimensioni africane non ha neppure pensato di levarsi dai .... (lo sapete). Se una azienda americana, i principi della tecnologia (o almeno così dice il marketing), si fa mettere in ginocchio da hackers di un paese di morti di fame (e non si tratta solo di una immagine pubblicitaria) forse una domanda sorge spontanea. Dal groviglio di informazioni trapelate sembra che il codice del virus fosse poco sofisticato ma ha potuto fare danni perché conosceva molto bene la struttura interna di Sony Pictures. Quindi abbiamo la classica talpa ma una azienda che maneggia oggetti che costano milioni di dollari dovrebbe sapersi guardare anche dalle talpe o no? O forse dovrebbe guardarsi da manager pagati troppo per le competenze mostrate. Comunque dopo giorni di "laceranti" diatribe ecco giungere la soluzione : il film potrebbe essere distribuito tramite i siti di download/streaming pirata, via internet insomma, così lo mettiamo in quel posto ai terroristi (i quali in effetti non possono mica far saltare ogni casa dove qualcuno guarda l'ostracizzato film). Ma poco dopo ecco che arriva la Sony che ipotizza di essere lei a erogare il film tramite il suo sito (ma era quello che era stato hackerato?). Geniale, talmente geniale (si fa per dire) che viene il sospetto che potrebbe essere tutto costruito. La distribuzione non è mai iniziata ma certo vi sono state delle "preview" e se queste avessero mostrato un film pessimo ? Di certo pochi film al mondo hanno avuto una eco mediatica di questo livello e male ha fatto il presidente degli Stati Uniti d'America, Barak Obama, ha intervenire su un fatto del genere. Staremo a vedere ma prima di dichiarare guerra alla Corea del Nord o mandare droni nelle steppe kazache ci penserei. Citando il personaggio della foto ("vittima" anch'esso di un bio pic non proprio agiografico) "a pensar male si fa peccato ma ...."
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