giovedì 1 agosto 2013

800

Scriviamola come vogliamo ma la cifra è questa : 800 ... milioni di Euro. A tanto ammonta il debito della chiesa slovena. Un cifra enorme (considerata la maggioranza cattolica del paese direi "della Madonna!") che ha portato i due maggiori rappresentanti del clero locale, i vescovi di Lubiana e Maribor, alle dimissioni. Sui giornali ci sono state disquisizioni sulla fantomatico (per me) canone 401 del Codex in virtù del quale hanno presentato le dimissioni "per gravi motivi" ma, nella sostanza, sono stati "fatti fuori" da Papa Francesco. Il quale sta davvero giocando a fare il castiga matti, soprattutto nei confronti della parte secolare della Chiesa, facendo quindi onore al nome che porta. Ma torniamo alla nostra confinante, la Slovenia. Il dissesto delle diocesi va di pari passo con quello dello stato che è sull'orlo della bancarotta. Eppure era considerato un paese modello. Davvero uno scenario "complesso" quello che abbiamo di fronte, a livello mondiale. I "miracoli economici" sono di due tipi : quello sloveno (ma anche spagnolo, argentino, greco) basato su un indebitamento "allegro" (diciamo così) oppure quello turco (o anche singaporegno) basato su un regime "severo" (per non dire fascistoide). Sembra che la democrazia faccia a pugni con l'economia. Ma esiste un 'altra chiave di lettura : parlando di tipo allegro possiamo citare appunto Argentina, Slovenia, Irlanda, Spagna, Portogallo e anche la nostra Italia. Tutti paesi cattolici ! Sta a vedere che dobbiamo ringraziare la Grecia di esistere!

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