Come ho già detto la pandemia non fa più paura, o semplicemente non fa più notizia e allora si parla di giustizia. Autostrade, funivia del Mottarone e, last but not least, la scarcerazione di Giovanni Brusca. Il leader leghista, Matteo Salvini, ha subito tuonato che "questa non è la nostra idea di giustizia". Poi magari ce la spiega con calma e certo non la otterrà con 6 referendum abrogativi. Già perché in Italia il referendum è solo abrogativo, per legge (costituzionale peraltro). E qui arriviamo al punto : legge e giustizia. Consiglio la lettura di questo articolo di AGI, un articolo che avrei voluto scrivere io (ma le professionalità non si inventano). Lo consiglio anche a Matteo prima di salpare per il Papete. Tocca alcuni punti davvero importanti ma andiamo con ordine. Le leggi dello stato non sono sempre così dirette a perseguire la giustizia. Non è un giudizio ma una constatazione e d'altra parte il concetto stesso di giustizia non è così granitico e soprattutto assoluto. Brusca ha goduto dei benefici accordati dalla legge ai pentiti. Ed ecco il secondo punto : il pentito. Siamo di fronte ad una sorta di invenzione giornalistica in quanto il termine pentito è una abbreviazione per collaboratore di giustizia (ahi eccola che torna) ma ovvio che il vulnus gli attribuisce un valore etico. Ed invece non è assolutamente così, queste persone collaborano, forniscono informazioni ma non è detto (e non è neppure obbligatorio) che si "pentano" (in senso cristiano) dei delitti commessi, anche perché hai voglia a pentirti dopo che ha ammazzato oltre 100 persone come nel caso di Brusca. Purtroppo abbiamo la tendenza ad ammantare questi criminali (non a caso detti "uomini d'onore") di valori etici e quindi anche la collaborazione per non essere macchiata di infamia (altro termine molto in voga tra i mafiosi) deve essere supportata da un pentimento. L'ultimo punto che l'articolo tocca è il carcere ostativo, il cosiddetto "carcere duro", che è in realtà un ergastolo senza possibilità di benefici come quelli di cui ha invece goduto Brusca (che ha collaborato per ottenerli). Ora il 15 aprile la Corte Costituzionale ha ritenuto che tale tipo di carcerazione sia incostituzionale proprio perché indica come sola possibilità di "scappatoia" la collaborazione. Discorso complicato anche perché utilizza molto "legalese" ma se foste interessati leggete qui. Di fatto la Corte sollecita il parlamento a legiferare sull'argomento nel giro di un anno. E qui davvero bisogna sperare che legge e giustizia procedano affiancate.
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