Giusto un paio di giorni fa si è concluso il 47mo G7. Ha trattato temi piuttosto importanti, anzi, parecchio importanti anche se dopo le chiacchiere bisognerà capire se seguiranno i fatti. Uno dei punti caldi è il rapporto con la Cina che ha sbeffeggiato il G7 con l'ormai famosa vignetta (dove peraltro sono inclusi anche dei paesi che non fanno parte del forum). Certamente la Cina mostra oltre al dispetto anche una certa invidia ma la sue carenze democratiche sono un bel problemino. Ma prima di buttare via il bambino con l'acqua sporca vorrei fare qualche considerazione sul formato del G7. La prima cosa che salta agli occhi è la presenza della UE che si sovrappone a Germania, Francia, Italia e per fortuna gli inglesi hanno fatto quella genialata della Brexit altrimenti c'erano pure loro. Questo a mio avviso è un po' barare ma andiamo oltre. il forum G7 ambisce a raccogliere i principali paesi del mondo ma principali relativamente a cosa? Non alla popolazione visto che Cina e India da soli monopolizzano i gradini più alti del podio. Anche se un po' cinicamente bisogna però ammettere che una armata di poveracci non può essere la guida del pianeta e allora parliamo dei paesi più importanti dal punto di visti economico. Ahi qui nasce il solito e avito problema di come si misura il "peso" dell'economia ma per non stendere un trattato prendiamo per buono il PIL come indicatore. Ed ecco la solita Wikipedia che ci mostra la classifica mondiale. Ho linkato la pagina italiana non per un rigurgito di nazionalismo, ma perché include anche la UE e l'area Euro (il fatto che la pagina inglese non la citi neppure sarebbe occasione per una bella discussione) e già questo mostra i limiti della "rappresentatività" della UE. Ma in ogni caso gli Stati Uniti d'America sono saldamente al primo posto, seguiti da UE/Euro ma poi arriva la Cina. Come ho già detto la mancanza di democrazia in Cina salta agli occhi se la confrontiamo con tutti gli altri paesi ma da un punto di vista economico c'entra poco o nulla. E certo che quando si parla di ambiente non tenere presente la Cina (alla quale abbiamo delegato la manifattura mondiale) significa fare i famosi conti senza l'oste.
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