venerdì 16 dicembre 2016

Tic tac

La notizia è fresca di stampa (si diceva una volta) : il sindaco di Milano, Beppe Sala, è indagato per gli appalti EXPO (vedi). Immediata la sua risposta : "non conosco le accuse ma mi auto sospendo". Vorrà dire che si farà le vacanze di Natale in tutta tranquillità ma considerati i tempi della giustizia mi domando quanto possa durare il suo "limbo". Per essere sinceri non mi sembra (dopo soli 6 mesi ma sono i primi) un sindaco troppo presente, forse più interessato ai "grandi" temi che al "day in, day out" ma questo non significa che debba abdicare il suo ruolo. In questo emula il suo mentore, il pre pre sindaco, Letizia Moratti che non brillava certo per presenzialismo. Ma il punto non è questo, il punto è che appena il governo Renzi è caduto (anzi appena Matteo Renzi è caduto perché il nuovo governo mi sembra molto simile) la magistratura, come una perfetta bomba a orologeria ha affondato il colpo su uno che poi mi risulta essere un "renziano" piuttosto tiepido, ma questo poco importa. Massimo rispetto per il ruolo della magistratura, lasciamo che facciano il loro lavoro (speriamo solo in tempi non geologici) ma è molto difficile credere alle coincidenze in casi come questo e spero che i PM coinvolti se ne rendano ben conto. Come non ricordare le polemiche di Camillo Davigo contro il referendum (anche se l'associazione dei magistrati si era astenuta dal prendere posizione)? Bene, aspettiamo quindi le conclusioni dell'inchiesta ma se fosse tutto infondato che tipo di considerazioni dovremmo trarre? Ho sempre detto che tra un magistrato ed un avvocato non ci penso un secondo e scelgo il magistrato ma ritenere che il meglio della nostra società si sia "coagulato" proprio negli organi della magistratura è cosa contraria alla statistica (e al buon senso).

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