Ci risiamo, si parla ancora di banche, anzi di salvataggio delle banche. Dopo aver scongiurato il crollo di due popolari "top" (Banco e BPM) con una bella fusione che per un paio di anni creerà una cortina fumogena sui reali benefici di questa operazione, siamo di nuovo alle prese con la grana MPS (nel frattempo Unicredit annuncia altri 6500 esuberi ma ormai neppure il bancario ha più il posto fisso). Per ciò che riguarda MPS molto probabilmente l'Italia (e quindi noi) dovrà mettere mano al portafoglio e "salvare" il corrotto e decrepito istituto di credito senese. Eppure le banche dovrebbero essere dei discreti centri di profitto e a tal proposito ho trovato questo articolo che stigmatizza il "problema" dei costi di gestione che le banche applicano ai fondi e similia. L'articolo non si pone il problema se questi costi siano o meno giusti o meglio commisurati (questo sarebbe davvero un eccesso di zelo, quasi da vetero comunisti), no il punto è che i costi che vengono "esposti" sono solo un parte (circa la metà) dei costi reali che gravano sulle gestioni. Quindi le banche ci lucrano e parecchio ma nonostante questo dovremo sborsare altri soldi per salvarle. Che strano mondo.
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