Come si dice : "facciamocene una ragione". La "ragione" è il signore della foto, Donald Trump, che sarà il quarantacinquesimo presidente degli Stati Uniti d'America. Ogni giorno la stampa si scaglia contro di lui ed ecco che l'amica Francesca mi suggerisce questo articolo nel quale "The Donald" si contraddice (fosse la prima volta) sul tema del riscaldamento globale. Note le sue posizioni "negazioniste" sul tema (ossia non è l'opera dell'uomo a far crescere la temperatura) quando però ha visto il suo golf club (per miliardari ovvio) irlandese minacciato dalla tropicalizzazione del clima ha pensato bene di creare un muro per difendersi usando proprio la motivazione climatica per convincere le autorità che, peraltro, non si sono minimamente fatte convincere. Ripeto, ogni giorno leggiamo di sue dichiarazioni raggelanti, di episodi (passati e non) della sua vita per lo meno discutibili eppure cosa è successo ieri? Che i grandi elettori hanno confermato la vittoria di Trump (vedi). Solo 2 elettori hanno "tradito" ma per "par condicio" occorre dire che 3 democratici non hanno votato Clinton. Quindi si mettano il cuore il pace Michael Moore o i Verdi, il teorico voltafaccia dei grandi elettori non vi è stato affatto, i repubblicani avranno anche fatto buon visto a cattivo gioco ma per adesso stanno al gioco. Prepariamoci quindi ad un quadriennio che ci potrebbe riportare (come dice Rampini) ai "favolosi" anni 80 dove il mondo di oggi affonda le sue radici peggiori. Staremo a vedere come Trump si comporterà una volta che dovrà davvero gestire un paese complicato come gli States (per non parlare del resto del pianeta) e non potrà limitarsi a scagliare i suoi tweet.
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