Ho già avuto modo di (farvi) constatare come la Storia sia curiosa (nel senso di meraviglia). Nel giorno in cui Dario Fo ha lasciato questa terra è arrivata la notizia del Nobel a Bob Dylan (per la letteratura si intende). Credo che mille abbiano già detto : "da un giullare ad un menestrello (di Duluth)", ma credo renda perfettamente quello che è successo. E tale evento (il premio a Dylan) ha suscitato non poche polemiche soprattutto al di là dell'oceano. Sì perché gli Stati Uniti aspettavano da molto tempo un Nobel (sempre per la letteratura) ma vedevano come candidati "ideali" De Lillo o Roth. Nel caso di quest'ultimo peraltro sarebbe sembrata una marchetta notevole vista l'uscita nelle sale cinematografiche di "American pastoral". Comunque gli svedesi (un po' in odore di comunismo) hanno scelto Dylan. Non ho competenze sulla letteratura per stabilire chi poteva essere il "miglior" Nobel ma forse gli svedesi hanno solo preso atto del fatto che il mondo cambia e quindi il messaggio poetico non è più esclusiva della scrittura. Ho sentito che Palanchuk rilascerà "Fight Club 2" sotto forma di graphic novel. Queste ultime sono diventate sempre più diffuse e non possono più essere etichettate come semplici fumetti. Molti rapper (beh non proprio molti) hanno liriche che si possono definire poetiche. Certo Dylan non è un giovanotto di belle speranze ma potrebbe essere un segnale di apertura verso questo nuovo mondo in cui viviamo. O almeno vorrei credere.
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