domenica 17 aprile 2016

Trivelle

Oggi (per me che scrivo) è il giorno del referendum contro le trivelle. Forse il nome è un poco più elaborato ma la sostanza è questa. Non andrò a votare il che significa che sono per il no. Già questo fatto per cui il mancato quorum equivale al no getta più di un ombra sulla validità dello strumento. Ma se questo non è l'argomento del post è una delle ragioni per il mio (non) voto contrario. Questo referendum lo hanno proposto le regioni (cosa prevista) ma qui stiamo parlando di regioni a maggioranza PD che votano contro la politica energetica del governo a maggioranza PD! Ora dopo le primarie repubblicane statunitensi nessuna lotta intestina ad un partito è destinata a destare la minima sorpresa ma francamente le beghe interne se le risolvano loro. Quindi il referendum ha un risvolto politico assai pesante ma non sono disposto a mandare a casa il nostro Apple premier, Matteo Renzi, con questa modalità. E poi quanti conflitti ci sono ogni giorno tra stato e regioni, spero che non ci chiamino alle urne ogni volta. Ma veniamo alla "vera" domanda del referendum (ammesso che a questi consigli regionali interessi davvero) : vogliamo trivellare i nostri mari? Ebbene si, piuttosto che il nucleare, piuttosto che il fotovoltaico a terra, preferisco questa soluzione. Continuo a dire che bisogna usare bene l'energia (quante volte ho parlato dei negozi con le porte aperte 365 giorni all'anno), che bisogna limitare l'uso delle auto ma poiché nell'immediato abbiamo bisogno di energia e soprattutto petrolio piuttosto che dare (altri) soldi agli arabi perseguiamo questa strada. Certo sono ben conscio che prima di entrare nell'Opec ce ne vuole ma meglio che nulla.

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