sabato 19 marzo 2016

Avanti

Fin troppo facile citare il film del 1942 (forse non un capolavoro ma divenuto abbastanza iconico) ma dopo l'ultima notizia ci sta. L'amico Maso mi segnala questo articolo in cui si scopre che Flavio Tosi, attuale sindaco di Verona, sta accarezzando l'idea di candidarsi a sindaco di Roma. Presa asetticamente potrebbe essere anche una notizia da commentare seriamente, alla fine dei conti il nostro Flavio ha già dato discreta prova di amministratore in una città che non ha le dimensioni di Roma ma non è neppure una comunità montana (con tutto il rispetto dovuto) quindi perché non potrebbe ambire alla poltrona di sindaco della capitale? Peccato che in questi giorni a Roma, stanno rimettendo in scena un remake del film prima citato con una babele di candidati ai limiti della decenza. Lo stesso neologismo coniato per l'occasione : le "gazebarie" ha nella sua cacofonia la perfetta rappresentazione della confusione che regna a destra e sinistra. Con il concreto rischio di portare al ballottaggio il candidato dei 5 stelle che forse non ha la statura per affrontare il pantano in cui si sono infilati i romani (a parte godere di una certa fotogenia). Ma se il pesce puzza dalla testa è allora obbligatorio che a Roma ("caput mundi" pure chiamata) si concentrino tutte le contraddizioni del sistema Italia. Di sicuro il risultato elettorale che uscirà dalle urne non riguarderà solo i romani.

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