lunedì 4 maggio 2015

Serra

Ho appena citato Michele Serra che mi ritrovo a chiamarlo di nuovo in causa. La sua "amaca" su Repubblica di domenica 3 maggio (cartacea durante il week end si torna al supporto fisico) è quanto di più condivisibile ci sia (ossia vorrei averla scritta io). L'argomento è quello della foto : ossia i "black block" e le loro devastazioni. Al di là di ogni considerazione etica o giuridica sull'operato di queste frange resta il pessimo "servizio" che rendono alla causa nel nome della quale avrebbero commesso i loro atti vandalici. Quanti potevano essere magari blandamente in accordo con le rivendicazioni dei "No-Expo"? Forse molti, ma di fronte a questa violenza (oltretutto predeterminata con cura vedi i vestiti lasciati e quant'altro) altrettanti si sono immediatamente schierati dall'altra parte. Se poi eravate il proprietario di una delle auto bruciate.... Perché in questo vi è invero una assurdità : colpire le cose di persone ignote, che potrebbero essere anche dalla tua parte. Se avessero solo imbrattato le vetrine di Manpower (davvero dei loschi figuri) o di qualche banca francamente non avrei detto nulla, esiste un diritto alla protesta e non sempre si può chiedere tutto per favore, ma in questo modo non vi è fine che giustifica tali mezzi. Nel suo articolo Serra solleva anche un altro punto che credo nodale. Queste manifestazioni sono state autorizzate perché qualcuno le ha richieste. Come la mettiamo con gli organizzatori? Adesso hanno un bel dire : "noi siamo contro la violenza" ma il risultato è sotto gli occhi di tutti. Credo che la lezione del calcio inglese valga anche per loro : se non sei in grado di garantire l'ordine allora non sei in grado di organizzare nulla quindi la tua manifestazione non viene autorizzata. E non tiriamo in ballo la polizia adesso, certo possono esserci stati degli errori da parte delle forze dell'ordine ma vogliamo una polizia modello americano o israeliano (come le cronache recenti mostrano)? Io ci penserei un attimo prima di sposare delle regole di ingaggio come quelle dei paesi citati. Anche perché non è molto credibile che queste schegge siano così sconosciute. Ci risiamo, anche negli anni 70, almeno agli inizi, i terroristi godevano di una sorte di approvazione da parte di molti sinistroidi che sono ben convinto non avrebbero fatto del male ad una mosca ma non erano minimamente disposti a denunciare "quei ragazzi che sbagliano ma in fondo hanno ragione".


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