Non era un saluto ma un riferimento alla rubrica che Massimo Gramellini tiene quasi quotidianamente su "La Stampa". La stessa cosa che fa il "maestro" Michele Serra su "Repubblica". E devo dire che stimo molto Gramellini (quasi al livello di Serra) ma questa volta mi permetto di dissentire con il suo pensiero. Il suo post del 15 maggio (vedi) si pone la domanda se le gite scolastiche abbiano ancora un senso. Certo nell'era di Internet tutti conosco tutto ma mi sembra ci sia una bella differenza tra "visitare" il Colosseo con Google Maps e andarci. Che poi tutti vadano a fare i turisti é anche questa materia su cui disquisire. So di ragazzi andati in gita a Berlino anziché Parigi e li forse non tutti ci vanno. E poi lasciamo fare al "mercato" : se a nessuno interessano le gite scolastiche basta che non ci vadano e vedrete che le scuole smetteranno di organizzarle. Ma il suo (di Gramellini) argomentare parte, purtroppo, dalla morte (in circostanze ancora tutte da chiarire) del ragazzo di Padova in gita scolastica a Milano. La madre del ragazzo ha scritto su Facebook "l'ho affidato alla scuola e me lo hanno riportato cadavere". Ovvio che il dolore della madre può solo essere condiviso (nessuno dovrebbe sopravvivere ai propri figli) ma in quella frase vi è un atto di accusa nei confronti della scuola che non si può accettare. Quali sono i poteri che gli insegnanti hanno per controllare questi studenti in gita? Quanti genitori sarebbero disposti a tollerare professori che esercitano un controllo degno delle milizie di una paese sudamericano? Non è chiaro cosa sia successo a questo povero ragazzo ma in certi paesi la polizia avrebbe torchiato i suoi compagni di gita e la verità sarebbe uscita, ma dubito proprio si voglia una polizia così. E allora eliminiamo le gite così nessuno morirà più. Davvero una soluzione. E se alla fine si scoprisse che questo ragazzo è stato vittima di uno scherzo (presuppongo finito male) o era talmente ubriaco da cadere nel vuoto, avrebbe un senso proibire le gite ? Perché si tratterebbe di proibirle e per legge anche. Siamo un po' all'assurdo : in questi giorni è girato uno di quei video "virali" (forse bisogna proibire anche quelli? oppure i "social"?) in cui una sposa si tuffa nell'acqua per festeggiare ma quasi affoga poiché trascinata a fondo dal suo vestito (da sposa appunto). Quindi faremo una legge per proibire i matrimoni nelle vicinanze di specchi d'acqua, strapiombi o altri luoghi potenzialmente pericolosi?
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