domenica 10 maggio 2015

Fin che la barca va

Così cantava la Berti nel lontano 1970 ma Jean-Claude Juncker (essendo del 1954) credo se la ricordi. Per chi non lo sapesse è l'attuale presidente della UE ed ha appena proposto un piano per l'accoglienza dei migranti abbastanza osè (se mi passate il francesismo). In pratica l'obbligo di accoglienza dei migranti da parte degli stati UE. Ora il nostro Jean-Claude ha voluto forse ricordare al mondo che il suo paese d'origine (il Lussemburgo) non è solo uno dei paradisi fiscali più spudorati ma anche un paese molto avanti nei diritti civili, infatti il premier ed il vice premier sono entrambi gay dichiarati (una coincidenza?) e credo che questo sia l'unico caso al mondo. Comunque sull'accoglienza non vi è molto da disquisire, è troppo facile per noi occidentali che viviamo in paesi senza guerra, in case confortevoli e con i frigoriferi pieni mettersi a fare distinguo. Ma qualcosa del piano Juncker (che deve essere approvato attenzione) mi lascia perplesso : è possibile intercettare i barconi addirittura direttamente nei porti libici. A quel punto scatta l'affondamento. Sembra tutto molto bello, molto "fair" ma perché allora non provvedere noi stessi a trasportare queste persone ? Se tanto dobbiamo accoglierle tanto vale andarle a prenderle. Potrebbe essere previsto persino un biglietto il cui costo sia un po' più che simbolico ma di certo inferiore alle migliaia di dollari che costoro sono disposti a spendere (per dei viaggi che sarebbero materia per film horror). Questo taglierebbe le gambe agli scafisti, un po quello che si otterrebbe con la liberalizzazione di certe droghe leggere. Certo il sequestro dei barconi e successiva distruzione avrebbe certo fatto fare affari d'oro ai costruttori di tali imbarcazioni (un leader lo abbiamo persino nel Veneto) ma non voglio credere che si arrivi a un tale grado di perversione finanziaria.


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