Ancora una canzone della mia infanzia sembra riflettersi nella realtà odierna. Per chi non la ricordasse il ritornello faceva "ma pippo non lo sa che quando passa ride tutta la città". Ora non so se questa è esattamente la situazione in cui si troverà Pippo Civati nella natia Monza ma forse non siamo troppo lontani. La prima cosa di cui tenere conto è che la coesistenza di Civati nel PD di Matteo Renzi era quanto mai problematica. Ed alla fine il nostro Pippo ha deciso di andarsene dopo aver votato contro l'Italicum (la riforma elettorale fortemente voluta da Renzi). Bravo almeno ha portato fino in fondo il suo dissenso non come personaggi alla Bersani e/o D'Alema che non si schiodano e manovrano in continuazione contro il governo (senza considerare che sono dei perdenti seriali cosa che in molti paesi li avrebbe già estromessi dalla politica da tempo). Ma torniamo al nostro Civati che, come primo gesto "autonomo", vuole presentare un referendum proprio contro un pezzo dell'Italicum (vedi). Facciamo un po' di ordine : avevamo una legge elettorale maggioritaria ("figlia" di un referendum) che era stata sopranominata "porcellum" (rammento che uno degli ispiratori era Roberto Calderoli). Dopo anni di discussioni sterili sulla necessità di una nuova legge è arrivata la Corte Costituzionale che l'ha semplicemente cancellata. Quindi tutti a "convenire" che occorreva una nuova legge. Alla fine arriva l'Italicum (lungi dall'esser perfetto ma quale lo è?) e Civati vuol fare un referendum per abrogarne una parte. E poiché in Italia non esiste altro che il referendum abrogativo saranno gli stessi politici (che hanno votato l'Italicum) a prepararne una nuova! E se si dovesse consumare una frattura insanabile cosa facciamo caro Pippo? Andiamo alle urne con il vecchio proporzionale che creerebbe quasi sicuramente un parlamento polverizzato e quindi incapace di fare nulla (figuriamoci una legge elettorale)? Temo che non ci siamo caro Civati, ma che la sinistra sia autolesionista questa è l'ennesima conferma.
PS manco a dirlo ci sono grossi dubbi costituzionali sul fatto che si possa cancellare solo una parte dell'Italicum ma di questo parliamo un'altra volta.
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