Da qualche tempo il web vede "snodarsi" una polemica sul giornalismo. Cito a puro titolo esemplificativo questo post ma ve ne sono tantissimi altri. Succo della polemica : i giornalisti free (ossia che scrivono a gratis non parliamo della free press) stanno rovinando il giornalismo (quello praticato dai giornalisti stipendiati ). Ora è ovvio che i dilettanti rappresentano un problema (e non solo nella stampa) ma non dimentichiamo che il settore editoriale è sotto assedio da due lati : primo è vittima della crisi come tutti ,secondo l'avvento delle nuove tecnologie digitali lo ha ridimensionato in modo irreversibile. Questo ultimo punto per dire che molti di questi giornalisti "dilettanti" lo sono solo perché non trovano nessuno che li paghi e scrivono per crearsi "curriculum" , sperando un giorno di entrare nella "casta" di quelli pagati. Perché io sento un pesante odore di casta in questo attacco dai parte dei (viziati) giornalisti a ruolino paga nei confronti dei loro "cugini" poveri. Non posso parlare per tutto il mondo editoriale ma di certo nel settore della critica cinematografica la situazione è proprio questa.
PS la foto rappresenta la redazione di Repubblica. Ora nel loro inserto cartaceo del sabato "D" vi è un servizio sulla interprete (Carey Mulligan) del nuovo film di Baz Lhurmann ("Il grande Gatsby"). Parlando appunto del regista gli attribuiscono "Australia" (giusto ma forse avrei citato altri suoi film) e "Chicago" che "purtroppo" è di Rob Marshall. Si dice il peccato ma non il peccatore ma l'autore non è un pivello e non credo proprio lavori gratis.
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