mercoledì 12 dicembre 2012

Amsterdam

Calmi non parliamo del "red district" ma di Amsterdam come prototipo della "smart city". La mia amica Anna mi segnala il seguente articolo proprio sulla famosa città olandese. Solito riassunto : tramite una app (ormai dobbiamo sostituire la desueta forma "prima di Cristo" con "prima di Jobs"!) è possibile mettere in condivisione la propria auto; in pratica la si mette a disposizione nei momenti in cui non serve. Ovvio che Anna è in conflitto di interessi visto che noi sono ormai 7/8 anni che abbiamo in condivisione una piccola autovettura. Temo che, pur riconoscendo agli olandesi una notevole lungimiranza, questa soluzione non sia applicabile in Italia. I miei conterranei vivono spesso l'auto in modo egoistico , come bambini nei confronti di un giocattolo, per cui l'ipotesi di prestarla a chicchessia è pura fantascienza e consideriamo poi quanta poca cura ha l'italiano medio per lo cose altrui.  Sento già i cori (cori?) di coloro che affermano che generalizzare è un errore. Vero ma se abbiamo avuto il Silvio per 17 anni (e speriamo di non dover aggiornare il contatore) un motivo ci sarà! Venendo ad argomentazioni più concrete il prezzo non si evince dall'articolo ed inoltre nella nostra penisola i problemi assicurativi non sono da trascurare uniti a quelli di eventuali contravvenzioni. Se poi pensiamo a Milano (ma d'altro canto un servizio del genere mica serve a Zelo Buon Persico) il riconsegnare l'auto non è problema da sottovalutare. 

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