Sono tempi duri per la categoria dei banchieri additati da piu' parti come i principali responsabili della attuale crisi italiana, greca e mondiale. Giusto ieri sera incappavo nella trasmissione "L'infedele" dove battibeccavano proprio su questo argomento Alessandro Penati (docente alla Cattolica di Milano) e Giovanni Dosi (docente a Pisa). La tesi di Penati (il cui intervento non mi è piaciuto gran che) e' che il sistema bancario italiano è uno zombie mentre Dosi argomentava (e questo mi sembra molto più interessante) che il fallimento dei banchieri non implica il fallimento delle banche. Peraltro vorrei chiedere a Alessandro (lo conoscevo concedetemi l'ardire) cosa pensa di fare con uno zombie (qui forse sono più esperto io vista la mia frequentazione cinefila) ? Esiste un solo modo per uccidere, pardon è già morto, fermare uno zombie : sparare alla testa. Il che, paradossalmente, è quello che dice Dosi. Peccato che nella pratica l'unico esempio reale (parlo delle banche non degli zombie) è la nazionalizzazione del 92 in Svezia, metodo temo difficile da riproporre. Ma lasciatemi terminare con una chiosa meta-cinematografica : immaginate decine di dirigenti bancari in coda per restituire le chiavi delle loro superaccessoriate Audi ! Chissà che non abbia ragione il vecchio adagio : il pesce puzza dalla testa.
Buon 21/02/2012 almeno per chi crede alla cabala.
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