Solo qualche giorno fa la presidente della Commissione Europea, Ursula Von der Leyen, ha sancito che un disco come quello qui sopra (forse non un capolavoro assoluto ma averne) non si farà mai più. Al termine di una riunione fiume è stato deciso che il nucleare farà parte del programma energetico europeo, ossia che ci saranno contributi anche per la costruzione di centrali nucleari, il tutto ve lo spiega AGI. Così la Francia riuscirà a bilanciare la debacle dei sottomarini (ricordate Aukus?). Essa era la principale propugnatrice del verbo nucleare vs Germania e Spagna. Tutta la querelle politica dietro al nucleare è davvero ben spiegata da "Valigia Blu", l'articolo è un po' lungo ma la faccenda è complessa. Ma banalizzando significa che, nella attesa di avere una Europa alimentata da sole fonti rinnovabili, "il nucleare ci serve", parola di Ursula. Continuo a nutrire dubbi ma è ovvio che la fame energetica non può essere placata da pale o pannelli per cui o seguiamo l'esempio di India e Cina (per carità no) di tornare al carbone oppure sposiamo la "causa" dei reattori di 4 generazione (di cui esistono però solo un paio di esemplari) e speriamo che la fusione nucleare arrivi davvero tra dieci anni (anche se è oltre 40 anni che lo dicono). Certo che tutta questa fame di energia esiste ma è proprio sempre motivata? Fino a qualche tempo fa mi scagliavo contro i negozi con le porte aperte tutto l'anno ma in più oggi abbiamo migliaia di computer che succhiano energia solo per minare cripto valute. Eppure ultimamente si punta il dito contro il cemento e l'ammoniaca, due cosucce che servono per costruire e soprattutto fertilizzare. Greta (Thunberg) voleva fatti e non parole, eccoli con buona pace del pianeta.
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