mercoledì 22 gennaio 2020

Muraglia

No, non sto parlando di quella muraglia, ma di Alberto Muraglia. Chi era costui direte voi, parafrasando Don Abbondio, eppure credo che moltissimi lo conoscano come il "vigile in mutande". La vicenda aveva fatto scalpore ma forse meglio riassumere. Nell'ambito di una operazione delle Guardia di Finanza  denominata "Stakanov" (ottima scelta) erano stati beccate e licenziate alcune decine di persone, dipendenti del comune di Sanremo (mica Corleone), che timbravano e se ne andavano a fare gli affari propri. Tra questi era stato immortalato anche il famigerato vigile senza pantaloni. Andato a processo è stato assolto. Facile immaginare i commenti sulla magistratura che dimostra una sorta di lassismo nei confronti di comportamenti assai poco educativi. Leggetevi cosa dice l'avvocato del nostro (ex) vigile che addirittura adombra l'ipotesi che il Muraglia abbia persino fatto degli straordinari proprio perché non perdeva tempo a mettersi i pantaloni! Se non mi piacciono i giudici figuriamoci gli avvocati. Comunque se siete interessati leggete qui. Un parere un po' laterale (diciamo così) è quello di Massimo Mantellini (blogger d'eccellenza mica io) che dalle "colonne" de "IlPost" punta il dito su un paio di cose. Nel suo post si pone la domanda di come mai tale foto è diventata di pubblico dominio. Io non sono un grande teorico della privacy ma un minimo di tutela ci dovrebbe essere anche perché dovrebbero essere immagini di un video di sorveglianza. E poi non conosciamo le motivazioni della sentenza. Forse questo è il vero problema perché dovremo attendere altri 90 giorni per sapere cosa ha pensato il giudice. E mi chiedo se tra 3 mesi qualcuno si ricorderà di questa storia e se del caso provvederà a riabilitare il nostro Alberto, ammesso (e non concesso) che ve ne sia davvero bisogno.

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