venerdì 29 marzo 2019

Avionica

Certamente l'avionica non è una faccenda semplice, ma dopo 30 anni di carriera nel software qualcosa penso di capirne e qualcosa non mi tornava. Mi riferisco al recente incidente del volo 302 della Ethiopian Airlines costato la vita a 157 persone (vedi). Dopo le prime reazioni (alcune delle quali anche piuttosto razziste) la ditta costruttrice, Boeing, ha dovuto ammettere un problema nel software di controllo (una delle principali innovazioni di quella versione) ma ha promesso di risolvere il "bug" in 10 giorni. Ma dai è stata la prima cosa che ho pensato, capisco che questi della Boeing stavano festeggiando la "debacle" dell'Airbus A380 (il "gigante" dei cieli rimasto senza acquirenti) e improvvisamente si sono visti costretti a rimettere i tappi alle bottiglie di champagne, capisco che bisognava dir qualcosa a quegli isterici degli analisti finanziari ma 10 giorni per risolvere un problema di quel tipo? Senza neppure una analisi dei dati delle scatole nere? Ma il bello doveva ancora venire visto che dopo 10 (o 11 poco importa) giorni hanno annunciato il "patch". Ma le cose sono evidentemente un filo più complesse perché giusto qualche giorno fa un altro Boeing dello stesso tipo è stato costretto ad un atterraggio di emergenza (e quindi questi aerei restano a terra). Ripeto non voglio far il programmatore da bar ma l'unica spiegazione ad una siffatta velocità nel trovare una soluzione era che il difetto era noto già dal precedente incidente (quello del volo 610 della Lion Air vedi) e non hanno fatto nulla, ma allora staremmo parlando di un comportamento criminale. Certo che in questa brutta storia la Boeing ne esce male ma non solo. Come riporta "ilPost" il dito accusatore punta anche la FAA, ossia l'ente americano preposto alla sorveglianza della aviazione civile, che forse si è dimostrato un po' troppo patriottica nei riguardi di Boeing (statunitense) e a scapito di Airbus (consorzio europeo).

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