martedì 31 luglio 2018

Bollettino

Il ministro del lavoro, Gigi Di Maio, tuonava a metà giugno : "è un bollettino di guerra!" (vedi) . Si riferiva ai morti (ma non dimentichiamo chi sopravvive mi raccomando) sul lavoro. Gli faceva eco l'amica Francesca che parlava di "bollettino di guerra" in riferimento agli scontri (tutt'altro che verbali) tra professori e genitori (?) degli studenti (anche se in questo caso, per fortuna, dobbiamo solo elencare qualche trauma). Potrei aggiungermi al coro riferendomi agli episodi di razzismo. Su questi ultimi vi è davvero poco da aggiungere, sono odiose manifestazioni ma ovviamente se un certo ministro continua a soffiare sul fuoco prima o poi scoppia un incendio (che non brucerà solo i "negri" state sicuri). Ma d'altra parte il nostro Matteo Salvini vista l'ondata di caldo ha dovuto abbandonare l'amata felpa che ha sostituito con una bella maglietta di stampo nazistoide (vedi). Forse la scarsa dimestichezza con la lingua della perfida Albione non lo ha messo in guardia ma questo è il personaggio. Intanto mi chiedo se come sempre non siamo sotto l'effetto della lenta mediatica. Mi spiego: oggi tutte le principali testate parlano di atti di razzismo (oltre al caldo come se fosse la prima estate calda da secoli) ma notizie relative ad incidenteisul lavoro molto meno. Capisco che vi sia una tregua tra professori e genitori ma non sono tutti in vacanza! E poi che fino hanno fatto le aggressioni da parte di pit-bull o rotweiller? In ogni caso meglio che l'attenzione sugli episodi di razzismo resti alta perché ci vuole davvero poco ad abituarsi e considerarli normali "incidenti". 

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